L’avanzamento della squadra Nazionale Italiana di calcio in una nazione con guerre regionali
Il calcio ha una caratteristica che, pur avendo lavorato come giornalista sportivo per tanti anni negli Stati Uniti, non ho riscontrato in nessun altro sport. Il nazionalismo. Il suo lato positivo. Il lato che non scateni conflitti ma al contrario faccia vedere sugli spalti bandiere, visi dipinti e costumi da Napoleone.
Una intera Nazione si ferma per assistere al gioco della propria squadra che li rappresenta su un palcoscenico mondiale o continentale. La pallacanestro in America? No. La squadra americana è tanto buona quanto noiosa. La squadra di calcio americana? Assolutamente no. C’è stata una grande attenzione alla Coppa del Mondo ma metà degli americani chiamano il calcio..”pallone”. Il calcio nel resto del mondo galvanizza intere Nazioni.
Odio apparire esageratamente buonista, ma il calcio internazionale ha anche la capacità di aiutare il mondo a essere più unito. In 40 anni da giornalista sportivo, il più importante evento sportivo sul quale ho fatto un servizio è stato La Coppa del Mondo 2006 in Germania. Trentadue Nazioni riunite in pace e per lo sport. Non avevo mai visto persone essere così vicine l’una all’altra come ho potuto vedere in quell’occasione. Il momento che più è rimasto impresso nella mia memoria è stato quando a Monaco di Baviera, passeggiando di fronte ad un bar ho visto un tifoso Tedesco, vestito con i tradizionali pantaloncini corti in pelle, sorseggiare una birra con un tifoso Messicano con tanto di sombrero. Camminando in direzione dello stadio ero contornato da tifosi iraniani che parlavano di calcio invece che di politica. Persino gli Inglesi, lasciati a casa gli Hooligans, si comportavano educatamente.
Così , martedì sera, ho colto al volo l’opportunità di assistere ad una partita della quale non vi è stato alcun segnale nel radar degli avvenimenti sportivi Americani.
La squadra Norvegese era a Roma per giocare contro l’Italia nell’ultima partita di qualificazione per i Campionati Europei che si terranno il prossimo anno in Francia. L’Italia aveva già conquistato una qualificazione ma era necessario che vincesse per finire nel proprio gruppo e guadagnarsi una migliore posizione nel sorteggio(?) del 12 Dicembre. La Norvegia, al secondo posto, era solo ad un punto di vantaggio sulla Croazia per il secondo ed ultimo posto di qualifica automatico. La Croazia visita la Malta.
La squadra Nazionale Italiana ha sempre risvegliato un grande interesse in Italia. Gli Italiani la seguono ma l’Italia è diversa da qualsiasi altro Paese del mondo. Nonostante abbia radici che risalgano a circa 3.000 anni fa e, indipendentemente dall’impronta indelebile che l’Impero Romano abbia lasciato nel mondo, l’Italia solo nel 1861 è diventata una Repubblica. Circa 100 anni più tardi degli Stati Uniti d’America. Prima del 1861, l’Italia era una penisola costellata di città-stato che erano altrettanto sospettose e piene di odio nei confronti dei propri confinanti di alcuni Stati, al giorno d’oggi, nel Golfo Persico. Importanti forze militari si erano formate a Venezia, in Lombardia e a Genova. La Sicilia e la Sardegna erano infiltrate da eserciti stranieri così numerosi da renderle praticamente dei Paesi separati. Le innumerevoli invasioni di Roma fecero salire nel 14mo secolo la popolazione a circa 20.000 abitanti. L’intera città era un campo di addestramento per i vandali . La vendetta è una brutta bestia, Romani!
Siamo ora nel 21mo secolo, e l’Italia rimane divisa in tante Regioni come ogni altro Paese del mondo. Ognuna delle 20 Regioni ha il proprio dialetto, la propria storia e le proprie tradizioni culinarie. E.. ognuna ha anche la propria squadra di calcio. Se una Nazione si schiera per la propria squadra nazionale di calcio, le regioni Italiane si schierano invece per la propria squadra regionale. Ha la precedenza. Sempre. Ho ascoltato Rete Sport su 105.6 FM. E’ una stazione radio dedicata interamente e tutto il giorno alla squadra della AS Roma. Questo è tutto. Nessun altra squadra. Nessun altro sport.
Ho vissuto per 23 anni a Denver (Colorado USA) dove la violenza aumenta nelle giornate in cui la squadra del Broncos NFL non vince. Non hanno una copertura mediatica del genere. Ho domandato a Manuele, un ragazzo che lavora nella palestra che frequento ed è un membro del famoso gruppo di Ultras della AS Roma della Curva sud, se la maggioranza dei romani preferirebbe che la Roma vincesse il campionato di serie A, o titolo nazionale, piuttosto che la Nazionale vincesse la Coppa del Mondo. “Serie A” ha risposto. “Nessun dubbio, al 100%. Se la Roma dovesse vincere quest’anno, vedrai dei festeggiamenti che non hai mai visto prima”.
E’ vero. Ho assistito alla vittoria dell’Italia con calcio di rigore sulla Francia nel 2006 per la Coppa del Mondo. Gli italiani gremivano le piazze pubbliche guardando la partita su megaschermi. Hanno festeggiato tutta la notte. E al sorgere dell’alba a Berlino, ho visto italiani continuare a serpeggiare per le strade sbandierando drappi tricolori. Ma quando nel 2001 la AS Roma vinse lo Scudetto di Serie A, i romani festeggiarono per una settimana intera. Ogni sera riempivano Piazza santa Maria Liberatrice, distante pochi passi dal mio appartamento e non lontano da dove venne fondato il club nel 1927. Sono fermamente convinto che il livello di crescita demografica negativo abbia ricevuto una impennata nove mesi dopo quella notte del 2001.
Come disse una volta Winston Churchill, “ Gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e partite di calcio come se fossero guerre”. Ho notato la differenza mentre percorrevo la distanza assurda (quasi quattro KM!) tra il banco di accettazione per la stampa situato in un lato dello Stadio Olimpico e l’ entrata dedicata ai giornalisti. Questo blog non ha fotografie perchè non ho visto nemmeno un tifoso vestito da gladiatore, da Giulio Cesare o da gondoliere. Ho visto ragazze tifose vestite come modelle sulla passarella di una sfilata di moda ma.. questo è normale per voi ragazze romane! Se non siete vestite di giallo e di rosso o non avete in mano niente di giallo e rosso ad una partita della Roma potreste essere anche nude.
Quindi il pubblico era ottimo, sotto molti punti di vista. Ragionateci. La Norvegia contro l’Italia a Roma. Potrebbe ogni altro Stadio al mondo avere un pubblico con donne più belle che lo Stadio Olimpico quella sera? Circa 30.000 tifosi riempivano entrambe i lati dello Stadio ma la Curva Nord e la curva Sud erano stranamente chiuse. Non sembrava nemmeno una vera partita senza i lanci di bombe lacrimogene e i canti osceni e lo spiegamento di striscioni con diciture ancora più oscene.
Addirittura il pubblico non ha nemmeno borbottato o gridato durante il canto dell’”Inno degli Italiani” con le sue strane parole. Scritto nel 1847 dall’allora ventenne Goffredo Mameli, l’Inno evidenzia la disunione del Paese facendo capire cosa renda così strana la tifoseria italiana…
L’Inno include la seguente strofa:
“Noi fummo da secoli là,
calpesti, derisi
perchè non siam popol,
perchè siam divisi.”
Quale Inno Nazionale di quale altra Nazione si dilania ammettendo una mancanza di unione? Si può riscontrare nella tifoseria Italiana, ma questo non incide sulla qualità del gioco. Nonostante l’Italia avesse già conquistato la qualifica per il 2016, la sua superiorità calcistica nei confronti dell’esasperante desiderio della Norvegia di vincere ha prodotto una delle migliori partite di calcio che io abbia mai visto. La Norvegia ha partecipato solo una volta nell’arco dei 55 anni di storia del Campionati Europei. Quando Alexander Tettey, giocatore ghanese della Norvegia, si è lanciato in un calcio libero deviato fuori dei 18 metri dell’area di rigore, i 1.000 tifosi Norvegesi sembravano indemoniati. E così pure la squadra Norvegese dopo il primo tempo riunendosi correndo intorno al proprio Capitano Per Ciljan Skjelbred che con occhi spalancati e aria animata faceva loro grandi discorsi di incoraggiamento.
Poi.. la Nazionale Italiana ha risvegliato la sconsolata folla di tifosi italiani. Orjan Nyland, l’incredibile portiere della Norvegia, ha fatto tre parate magnifiche prima che il giocatore della Roma Alessandro Florenzi sgaiattolasse dietro a un giocatore della difesa che non ha gestito bene l’azione, e tirasse in rete al 77mo minuto. Nove minuti più tardi, Graziano Pelle, uno degli attaccanti più pericolosi della Nazionale Italiana, ha preso un bellissimo cross da Florenzi ed ha fatto un tiro per la vittoria contro il quale Nyland non è riuscito a fare nulla.
Questa Nazionale italiana ha così tante incognite. Cinque degli attaccanti non erano nella formazione dell’ultima Coppa del Mondo e tre degli attuali giocatori messi insieme raggiungono la mia età anagrafica ma ancora viene seguito il modello cauto e oltremodo difensivo che li ha fatti eliminare dalle formazioni delle ultime due Coppe del Mondo. I 16 goals dell’Italia in 10 partite di qualificazione hanno relegato l’Irlanda del Nord tra i i minori secondi dei nove gruppi di campioni.(boh? This sentence.. I can’t translate it..)
E come può una squadra con una tale enfasi di difesa incassare un goal come è successo con il primo goal segnato dalla Norvegia. Ma l’Italia può contare su un allenatore molto in gamba e di successo, Antonio Conti, che ha iniziato ad allenare la squadra dopo la Coppa del Mondo ed ha perso solo una partita su 14: un’amichevole contro il Portogallo. Voci di corridoio a Roma sussurrano che pezzi grossi della squadra della Roma lo vorrebbero ingaggiare. Se l’attuale allenatore della Roma, in carica da tre anni, non farà schizzare la Roma dal suo attuale quarto posto in classifica, in una stagione nella quale la Juventus, quattro volte campione in carica, è decisamente in ribasso, può essere che Conti avrà questa opportunità. La stampa italiana lo ha intervistato in proposito e la sua risposta è stata : “Roma è una città stupenda che ho imparato ad apprezzare venendo a viverci per lavoro ma i tifosi della Roma e il club devono mantenere la calma. Garcia è un ottimo allenatore che ha tutto il mio rispetto.”
Sono uscito dallo Stadio ed mi sono imbattuto in una pattuglia di Carabinieri annoiati. I tifosi italiani si comportavano rispettosamente come se stessero uscendo dalla Basilica di San Pietro. Sono tornato verso casa su un autobus pieno di gente. Credo di avere visto solo due tifosi con indosso i colori della Nazionale Italiana. In Francia si inizierà in Giugno 2016 e non mi aspetto un maggiore fermento ed entusiasmo di quanto non abbia potuto vedere la scorsa sera a Roma.
Ma.. se la Roma vincesse il campionato di serie A a maggio… so che resterò a Piazza Santa Maria Liberatrice almeno per una settimana!